Per le vacanze estive quell anno avevamo scelto Garessio. Eravamo nel ‘90. Mio figlio Gabriele aveva un anno e mezzo e cominciava a parlottare, aveva un gergo tutto suo. Ricordo ancora benissimo il suo vocabolario: “ba” era il cane, “taliunà”era la palla, la figlia più giovane dei signori che ci affittavano la casa, i Bersano, si chiamava Valeria e mio figlio la chiamava “agliù”. E poi c’era il nonno Alerino che faceva carezzare i coniglietti al bimbo che si divertiva tantissimo vicino alla conigliera aperta. Alle volte, per divertire Gabriele, il simpatico nonnetto gli tirava una pallina e con mille moine e risatine faceva l’imitazione dei dribbling di Totò Schillaci, chiamandolo “Squillaci”. Già, quell anno c’era Italia ‘90. Sembra ieri.
Così, mi è venuto in mente questo episodio collegato al fatto di Totò che purtroppo se ne andato oggi, prematuramente, a 59 anni.
Il tempo da allora sembra veramente volato.
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